"IL SOLE A MEZZANOTTE" DI TRISH COOK - RECENSIONE

Buongiorno a tutti lettori!
Oggi sono qui per pararvi di un libro che mi aveva incuriosito, in quanto al cinema è da poco uscito il relativo film. Sto parlando di “Il sole a mezzanotte”. Il film sembra carino dal trailer, ma volete sapere cosa penso del libro? Continuate a leggere per scoprirlo.



Titolo: Il sole a mezzanotte
Autore: Trish Cook
Editore: Fabbri Editore
Prezzo cartaceo: € 15.30
Prezzo ebook: € 9.99
Pagine: 205
Genere: Young Adult

TRAMA

Katie Price ha diciassette anni e una rara malattia che le impedisce di rimanere anche un solo secondo sotto la luce diretta del sole. Farlo le costerebbe la vita. Solo al tramonto il mondo di Katie le si dischiude davanti: con la sua chitarra esce da casa e si mette a suonare ovunque, a cantare le sue canzoni negli angoli della città, anche alla stazione dei treni, per tutti i viaggiatori che vanno e vengono. E lì una sera Charlie Reed incrocia la sua strada, proprio lui, la sua "cotta tremenda", l'ex atleta del liceo di cui Katie è innamorata da dieci anni in gran segreto, senza mai aver avuto l'occasione di poterlo incontrare e frequentare. Perché tutto nella vita, per chiunque tranne che per lei, succede al calore del sole. Ma questo incontro cambierà il destino di Katie, di Charlie e quello delle persone attorno a loro, per sempre. Perché per innamorarsi bisogna essere avventati, ma per lasciarsi amare ci vuole coraggio.

RECENSIONE

«Ho fatto qualche ricerca» riprende serissimo. «So cos’è l’XP e so cosa ti sta succedendo. Ma noi non siamo gente che molla. Me l’hai insegnato tu.»Alla fine cedo; rido e piango insieme. Perché scegliere tra lacrime e risate se questa è una situazione adatta a entrambe le reazioni?«Non mi tirerò indietro» aggiunge lui. «Ho deciso: voglio stare con te.»

Katie Price è una ragazza con una strana malattia genetica l’XP (malattia per altro che ho scoperto esistere davvero pur essendo molto rara), se si esponesse ai raggi del sole il suo corpo potrebbe incorrere in un processo degenerativo che arriverebbe anche a interessare la corteccia cerebrale fino a portare poi alla morte.

Katie vive quindi isolata, dorme di giorno e vive di notte, scrivendo musica e suonando la sua chitarra.
Dalla sua finestra vede passare ogni mattina un giovane bellissimo, che lei sa perfettamente essere Charlie Reed, ma lui ignora completamente l’esistenza di Katie fino a che, una sera, non si incontrano e lui resta folgorato da Katie e dalla sua musica.

Il libro mi ha obbiettivamente deluso. È un Young Adult carino, ma che secondo me è più che altro   risvolto solo a un pubblico di ragazzine molto giovani. Diciamo che sono un po’ troppo cresciutella per certi romanzi d’amore, così “superficiali”.

La storia sboccia dal nulla, non si percepisce l’accrescere di questo sentimento. Non vi è naturalezza in questa vicenda. Le persone si innamorano in tanti modi diversi, chi con un primo incontro, chi da sempre e se ne rende conto dopo dieci anni e chi piano piano, conoscendosi, ma sempre, in qualsiasi caso, l’amore è il sentimento della vita e non può essere bypassato, non può passare in secondo piano; tanto più in un romanzo che si pone in una categoria letteraria che si prefigge di esaltarlo.

L’ho percepito come una serie di eventi, un numero indefinito di appuntamenti talmente sdolcinati da risultare poco realistici, in cui poi alla fine non succedeva nulla di particolare.
L’ho interpretato come una lista. Nella narrazione si bada di più a scrivere cosa accadde, in maniera veloce e poco descrittiva, che ai sentimenti dei due protagonisti.

Improvvisamente si amano. Fine. Come? Non si capisce. Quanto? Si capisce ancora meno. All’inizio Charlie non sa neppure dell’esistenza di Katie, e poi improvvisamente appare l’amore, dal niente.

«Voglio andare con Charlie… sulla barca. Adesso.» Non permetterò più alla malattia di decidere per me. Non è finita finché non sarò io a dirlo. E forse ora sono pronta.In salotto scende il gelo. Morgan fissa mio padre, non capisco se speri in un sì o in un no. Charlie è immobile in attesa di una risposta.[...]«Sto bene, papà» lo rassicuro. «Vorrei andare.»Lui mi guarda impassibile. Non era preparato a quest’ultimo atto di resistenza, a vedermi lottare per un altro pizzico di indipendenza e di libertà. Be’, lo deve accettare.Lo sappiamo tutti cosa significa se vado. Ma a me sta bene, sul serio. Non ci sono altre opzioni.

Per un buon 75% ho pensato che il libro fosse un flop. Mi è scivolato addosso come la rivista di moda che ogni tanto leggo la domenica. Ma poi… Ecco che il libro acquista un “suo perché”: un finale a sorpresa che, sono sincera, non mi aspettavo e soprattutto un’intensità che mi ha colto completamente alla sprovvista. Il finale è bellissimo, struggente, commovente. Tutta l’emozione che mi è mancata durante l’intero libro, improvvisamente mi è stata restituita.

È un inno alla vita, alla voglia di godersi ogni attimo, di sperare fino alla fine. Di amare, amare senza confini, senza limiti. La conclusione mi ha sconquassata e mi è arrivata dritta al cuore.
Mette in risalto i sacrifici che sono insiti nel "amare" e a cui nessuno si può sottrarre e di quanto a volte le responsabilità pesino sulle spalle, ma di come ne sia necessaria l'accettazione.

Do tre cuori a questo libro solo per il finale, perchè è stato perfetto, ma non posso dimenticarmi di tre quarti di libro spento e scritto con uno stile che forse io non utilizzavo neanche a sedici anni. Ho riso, a volte, per certe battute ironiche, questo lo devo riconoscere.

Considerando come è cambiato lo stile nel finale e le sottili battutine qua e là, la scrittrice il potenziale lo aveva, ma alla fine si è ridotta a scrivere un libro mediocre.
Per me bocciato. Leggete solo il finale!

«È da una vita che aspetto di sentirmi così» dico a Charlie.Lui mi bacia e sento il gusto salato delle sue lacrime. «Anch’io.»

Vedendo il trailer ho la sensazione che questo sia uno di quei rarissimi casi in cui il film è meglio del libro. Appena lo avrò visto ve lo farò sapere!

Spero di esservi stata utile, e che la recensione sia stata di vostro gradimento.
Vi mando un bacio e alla prossima,
Marta







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