Chi di voi è appassionato di romanzi gialli?
Bene, io personalmente adoro i giallisti dei Paesi Scandinavi. Oggi vi parlo di quelli in cui ho avuto il tempo di imbattermi.
La prima di cui vi voglio parlare è Camilla Lӓckberg. Questa giallista svedese ha cominciato a essere conosciuta in Italia intorno al 2010, quando è stato tradotto il suo primo libro “La principessa di ghiaccio”.
La Lӓckberg, è molto brillante come giallista, ma anche come tessitrice di trame.
I suoi romanzi non sono incentrati esclusivamente sulle indagini, ma ci sono degli inframezzi in cui si dilunga a descrivere i protagonisti nella loro intimità, e questa è una caratteristica molto positiva, poiché aiuta a risollevare dal clima ansioso di un giallo, a rendere l’atmosfera allegra e a ritrovare tutti i protagonisti principali della saga, effettivamente come se le loro vite fossero continuate anche durante l’assenza del lettore: è come rincontrare dei vecchi amici. In ogni indagine sono ovviamente introdotti dei nuovi personaggi che vengono trattati con la stessa dovizia di dettagli. Questo oltre a essere un modo scorrevole per proseguire la narrazione, rendendola più simile a quella di un romanzo di narrativa che a quella di un giallo, aiuta anche a capire molto bene le dinamiche interne al caso e a infittire il mistero. Inoltre, la scrittrice è solita introdurre dei flashback che sono davvero intriganti.
Per quanto riguarda le sue abilità di giallista, esse sono indiscusse: ogni caso è molto ben articolato e l’effetto sorpresa non manca mai. Non c’è nulla di prevedibile. I suoi sono romanzi adrenalinici che tengono il lettore attaccato al libro. Io li adoro.
Ho letto fino alla sua sesta indagine, e conto di rimettermi a passo anche con le ultime, perché i suoi libri non hanno mai deluso le mie aspettative.
Per quanto riguarda altri giallisti nordici ho letto qualcosa sia di Henning Mankell che di Jo Nesbø, uno svedese, l’altro norvegese.
I casi sono eccezionalmente belli. Leggendoli mi sono chiesta svariate volte come all’interno della testa di un uomo si possano delineare delle trame così argute. Tuttavia, ho trovato lo stile di Mankell un po’ spoglio. Mi spiego meglio: il libro è scritto molto bene, il lessico impeccabile, ma è strettamente correlato all’indagine, e per i miei gusti personali è un pelino arido. Preferisco di più un romanzo strutturato “alla Lӓckberg” però in quanto alle capacità di giallista è fenomenale.
Jo Nesbø è il migliore. Superbo, a mio parere.
Sarò onesta: ho letto solo la sua prima indagine, e devo ammettere che secondo me lo scrittore ha un’intelligenza finissima, perché altrimenti non potrebbe ideare delle vicende simili.
Sono rimasta colpita dal suo primo libro, “Il Pettirosso” , per la grande capacità dello scrittore di disseminare dettagli, che sembrano irrilevanti e che forse dovrebbero anche mettere in allerta il lettore, ma Nesbø li inserisce con una tale naturalezza, che al momento chi legge non fa caso all’importanza che certe sfumature potrebbero avere, e quindi tutto resta coperto di mistero fino a che la treccia di enigmi arriva al culmine e lì si srotola e il caso si risolve, e ogni cosa detta in precedenza ha perfettamente senso, tutto torna e il puzzle è completo.
Fenomenale.
Perché ne ho letto solo uno?
Perché è impegnativo! Estremamente impegnativo. Alla fine del libro si ha la sensazione di aver risolto da soli l’indagine, però bisogna leggerlo con costanza. Per le persone che studiano e che spesso la sera sono particolarmente stanche di stare sui libri, imbattersi in un romanzo simile non è semplice. Questo sempre secondo il mio modesto parere.
Appena terminerò i miei studi nessuno mi tratterrà dall’immergermi nelle sue meravigliose indagini.
Ci sono sicuramente tantissimi altri gIallisti nordici estremamente capaci, ma ancora non ho avuto il piacere di leggere i loro libri. Per esempio, presto mi piacerebbe leggere qualcosa di Jussi Adler Olsen.
Anche voi siete innamorati dei romanzi gialli? Avete qualcosa da consigliarmi? Vi trovate d’accordo con me su questi tre autori?
Vi mando un bacio! E vi auguro una buona lettura, di qualsiasi genere essa sia!
A presto,
Marta
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