"NELLA MIA TESTA" DI NICOLA CONVERSA - RECENSIONE

 Buonasera lettori!
Oggi parliamo del romanzo di Nicola Conversa: "Nella mia testa".
Seguitemi per tutti i dettagli sul libro e per la mia analisi.



Titolo: Nella mia testa
Autore: Nicola Conversa
Prezzo cartaceo:€17.00
Prezzo ebook: €10.99
Editore: Rizzoli
Genere: Narrative contemporanea
Pagine: 300
Data di pubblicazione: 13 aprile 2021

TRAMA

Io e mio nonno abbiamo un legame speciale: giochiamo allo stesso gioco da quando avevo dieci anni. Si chiama “Dove stanno andando”. Ci sediamo su una panchina, fissiamo gli sconosciuti che passano e proviamo a immaginare cosa fanno nelle loro vite, dove stanno andando, da dove arrivano, a cosa pensano... A volte giochiamo anche con gli oggetti. Inventiamo storie assurde o comiche basandoci su sensazioni, sull'idea che anche le cose abbiano una vita. Penso che inventare storie con mio nonno mi ha cambiato la vita, ha cambiato il mio modo di essere, il mio modo di amare. Pesciolini rossi, autobus, poltrone di cinema animate mi hanno trasformato nell'uomo che sono. «Sai le nostre storie?» gli dico, mentre lui butta fuori il fumo della sigaretta. «Adesso le metto su Instagram.» «E sei bravo?» mi domanda. «Sono belle?» «Le leggono in tanti» rispondo. «E a me? A me che non le leggo, neanche una ne racconti?». Accetto immediatamente. Mi appoggio al muro della chiesa, chiudo gli occhi e quando li riapro, ho dieci anni e sono di nuovo sulla panchina con lui. Parto subito con la mia preferita... "Nella mia testa" è un caleidoscopio di storie, immagini rubate prendono vita nella fantasia di Nicola Conversa e diventano racconti pieni di ironia, tenerezza e poesia.

RECENSIONE


Eppure io dentro non mi sento così, mi sento leggera, libera, bellissima.

Il romanzo di Conversa ha una struttura inusuale, o che comunque non si vede spessissimo nei romanzi, e che devo ammettere mi è piaciuta moltissimo: il libro è costituito da tante storie brevi, legate tra loro dal tema comune che diventa di conseguenza il collante dell'intero libro e il filone di base del romanzo, ovvero l'amore.

Ogni storia in modo diverso parla del sentimento più chiacchierato e più importante della vita di ciascuno di noi.
Spesso questi episodi sono caratterizzati da un'interpretazione davvero particolare di quest'emozione e sono davvero sorprendenti perché fino all'ultima riga della storia non si comprende né come andrà a finire e, spesso, fino alla fine, non si sa neppure chi sia la voce narrante, e/o il destinatario dell'amore che colui che narra gli vuole disperatamente donare. Entrambi si rivelano molte volte una sorpresa.

Lui la sfiorava come se fosse fragile, come se fosse fatta di un materiale di cui solo lui conosce la compattezza.

Conversa guarda il mondo con occhi diversi, profondi; anima gli oggetti che ci circondano, dà vita a pensieri, conversazioni improbabili e insolite e fa diventare la vita una favola, dove tutto può amare tutto. Dove l'amore può trovarsi ovunque. 

La vita però, è una favola molto realistica, talvolta spietata, ed è giusto descriverla per ciò che è davvero: un po' bastarda, a volte; così lo scrittore, con grazia e sensibilità, mostra anche l'altra faccia della medaglia. Mostra il dolore e la delusione che a volte il coraggio di amare porta con sé. 

"Indietro non si torna, neanche per prendere la rincorsa”.

Il romanzo resta un inno all'amore ed è chiaro e lampante che lo scopo di queste storie è quello di incentivare, di esortare la gente a continuare ad amare. A non avere paura, a buttarcisi dentro quel folle sentimento, perchè anche se a volte scotta, brucia, fa male... ne varrà sempre la pena...anche se richiede sforzo, sacrificio, anche se a volte l'amarezza ci uccide. Perché alla fine è la sola cosa che da colore alle nostre vite, è il solo modo che abbiamo per far sì che un ombrello giallo, una matita azzurra, una connessione internet difettosa, un vecchio computer, gli istanti, gli attimi, le coincidenze, gli imprevisti, scrivano una bella storia. Senza amore, sarebbero solo oggetti, solo meri, vuoti momenti privi di un significato, asettici, senza un disegno, sospesi nel tempo e sprovvisti di un finale.


Alla prossima,

Marta






0 commenti:

Posta un commento