"ABBANDONARE UN GATTO" DI MURAKAMI HARUKI - RECENSIONE

 Buongiorno lettori!
Sono tornata con una recensione!
Oggi vi parlo di un libro, “Abbandonare un gatto”, che non mi ha entusiasmata, ma che penso sia lo stesso portatore di una visione molto saggia della vita.


Titolo: Abbandonare un gatto
Autore: Murakami Haruki
Prezzo cartaceo: € 15.00
Prezzo ebook: € 8.99
Editore: Einaudi
Pagine: 76
Genere: Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione: 17 novembre 2020

TRAMA

Nei suoi romanzi e racconti Murakami ha creato un'infinità di mondi, e ne ha svelato ogni segreto ai lettori. Ma c'è una dimensione in cui la sua penna non si è quasi mai avventurata: la sua vita. Con "Abbandonare un gatto", Murakami scrive per la prima volta della sua famiglia, e in particolare di suo padre. Ne nasce un ritratto toccante, il racconto sincero del «figlio qualunque di un uomo qualunque». E forse proprio per questo speciale.

RECENSIONE

Una goccia ha la sua individualità, ma è sostituibile.

Non avevo mai letto nulla di Murakami Haruki, so che tutti ne parlavano molto bene  e quindi ho deciso di provare a leggere un suo libro.

Ci sono cose di questa lettura che non mi hanno convinta appieno, ma preferisco comunque partire dai punti di forza del libro. Lo stile mi è piaciuto molto. Secondo me, è proprio uno stile tipicamente giapponese: calmo, saggio. Si ha la sensazione che la narrazione esca fuori naturalmente, in modo pacato, come un fiume poco agitato. 
Ho letto altri autori giapponesi ed è una caratteristica che a mio avviso li accomuna. Hanno una visione molto più serena della vita rispetto a noi: c’è chi crede al destino e chi come Haruki che crede al caso, comunque sia sono più ben disposti di noi ad accettare anche i dolori. 

Sono sempre stata una ferrea sostenitrice di coloro i quali dichiarano che siamo gli artefici del nostro destino, ma visioni come queste mi ricordano anche che ci sono variabili che non possiamo controllare e che quindi affannarsi per cercare di tenere ogni cosa sotto al nostro controllo è impossibile, a volte bisogna lasciarsi trasportare dal fiume e vedere dove ci porta. In fondo, ogni tanto essere semplicemente degli osservatori è rilassante e sorprendete.

Credo che un ricordo del genere diventi una cicatrice invisibile, una cicatrice che cambierà forma e profondità, ma accompagnerà chi la porta forse fino alla morte...

Per quanto detto, il libro è ovvio che mi ha lasciato delle bellissime sensazioni che sicuramente mi hanno arricchita. Tuttavia, il problema che ho avuto con la storia è che l’ho trovata molto sconnessa. 

L’autore partendo da un episodio che ha vissuto con il padre comincia a raccontarne la vita, si sofferma con particolare attenzione sul periodo della guerra e su alcune sfumature che riguardano il loro rapporto padre e figlio. Ho trovato il tutto molto confusionario. Mentre leggevo non comprendevo davvero il motivo di tutto quello che veniva narrato. Sembravano solo episodi di una vita intera,  gli uni accostati agli altri. Sono dovuta arrivare alla postfazione per capire quale fosse l’intento dello scrittore e perché abbia deciso di scrivere questo libro. 

Sono felice di averlo capito, ma averlo compreso alla fine del romanzo non mi ha permesso di gustarmelo mentre lo leggevo.

Il libro è molto corto e per le sensazioni positive che comunque mi ha lasciato vi invito a leggerlo, in poche ore lo avrete finito e potrete sperimentare un bellissimo sentimento di quiete. Ci sono anche delle illustrazioni stupende.

Noi tutti non possiamo che respirare l'aria del nostro tempo, sopportarne il peso e crescere dentro la sua cornice.

Consiglio mio: leggete la postfazione prima di leggere il libro!

Alla prossima!

Marta








1 commento:

  1. Di Murakami ho letto solo Norvegian wood che tra l'altro ti consiglio. Da come parli di questo titolo, ne troverai un autore totalmente differente.

    RispondiElimina