"NÀCCHERAS" DI ILENIA ZEDDA - RECENSIONE IN ANTEPRIMA

Ben ritrovati lettori!
Oggi parliamo di una storia di mare: si tratta del libro di Ilenia Zedda, "Nàccheras".
Seguitemi nella recensione per saperne di più! Non ve ne pentirete.


Titolo: Nàccheras
Autrice: Ilenia Zedda
Prezzo cartaceo: € 16.00
Prezzo ebook: € 9.99
Editore: DeA Planeta Libri
Pagine: 250
Genere: Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione: 12 maggio 2020

TRAMA

Cala dei Mori è un posto speciale. Sul fondo del mare, raggiungibili soltanto con una lunga apnea, enormi conchiglie custodiscono un dono: è il bisso, la seta color oro che ha vestito i grandi re dell'antichità, e che oggi una sola donna al mondo è in grado di raccogliere e di tessere. Quella donna è il Maestro - ma molti, avendone paura, preferiscono chiamarla "strega" - e sta insegnando i suoi segreti alla nipote Caterina che, a dispetto dei suoi tredici anni e di un corpo che sta per sbocciare, ogni giorno al calar del sole si tuffa nella Cala e insegue la perfezione spirituale che quel compito richiede. Sa di non essere ancora pronta, ma sa anche di avere il mare nell'anima e nel destino. Nascosto dietro gli scogli, Francesco la osserva e la ama a modo suo, in silenzio, ammirando la grazia dei suoi gesti. È uno scapestrato, Francesco, appartiene a un popolo di minatori, devoto alla terra, nero di carbone, testardo come la roccia e come il dolore che si agita nel suo sangue. Forse è per questo che non è mai riuscito a rivolgerle neanche una parola? Ma soprattutto, come si diventa qualcosa di diverso da ciò che tutti si aspettano? Ambientato in una Sardegna arcaica, suggestiva e piena di mistero, questo romanzo è spinto da una magia implacabile e ritmica come un'onda increspata dal maestrale. E sa raccontare con delicatezza un'età di incontri imprevisti, di responsabilità indesiderate, di scelte che possono determinare una vita intera.

RECENSIONE

Prendi confidenza col mare. Se non lo abitui al peso dell’anima, non riuscirai a fartelo amico.

Nàccheras è un romanzo quasi mistico, il cui ritmo viene scandito dallo sciabordio delle onde.
É ambientato a Santa Lucia, in Sardegna, in un tempo indefinito che lascia al lettore l’idea di una terra inviolata dal progresso, selvaggia e isolata; un universo a sé che mostra la bellezza italiana, l’attaccamento del popolo alla terra, al mare, alle credenze popolari e al destino. 

Un encomio all’amore, sia quello universale che quello particolare. Il primo che ama la natura, il mondo, il logos e il secondo che ama le persone. I due finiranno per alimentarsi a vicenda come due incendi che divampano e che accrescono le fiamme l’uno dell’altro.


Tremava di un tremore che era assieme brivido e febbre d’amore. Una convulsione algebrica cui non poteva scampare.



Caterina è la predestinata: lei è la discendente del Maestro. Colei in grado di prendere il bisso dal mare e filarlo. La discendente di Berenice. Nell’estate dei suoi tredici anni, divisa tra il cambiamento del suo corpo, i suoi sentimenti e il suo destino, Caterina cercherà sé stessa e la sua strada.

«La devi accarezzare l’acqua» le spiegò, come se avesse intuito il flusso dei suoi pensieri. «Al mare non piacciono le sorprese.»

Francesco incantato dalla sua compagna di classe, nipote della “strega” del Mare, la osserva, nascosto tra gli scogli, mentre lei si immerge in apnea fino a raggiungere il fondale. Diviso anche lui tra timori, dolori e nuove emozioni cercherà di diventare l’uomo che vuole essere.

La terra si doveva ricongiungere all’acqua e un giorno giurò, con le mani sporche del biancore del calcare, che sarebbe stato lui e solo lui a iniziare questo amore che non avrebbe mai avuto confini né interruzioni, perché era l’amore del limite e sarebbe stato l’unico puro.

Tra il caldo afoso -interrotto di tanto in tanto dal maestrale-, i pettegolezzi delle vecchie signore, le bevute al bar e i giochi dei bambini, Caterina e Francesco, resi adulti dai loro cuori sensibili, cresciuti in fretta, troveranno sé stessi l’uno nell’altro, nel mare e nella terra. 

Una storia dalle sfumature quasi esoteriche, ma anche dai risvolti crudi ed estremamente concreti. Un’ alternanza di magia e realtà, che poi è ciò che è la vita.


Alla prossima,

Marta







0 commenti:

Posta un commento