"ZOO" DI PAOLA BARBATO - RECENSIONE

Buongiorno lettori,
nel post di oggi vi parlo del romanzo di Paola Barbato “Zoo” edito Piemme. È un thriller suspense che vi toglierà sicuramente il fiato. Se siete curiosi di conoscere tutto su questa storia continuate a leggere la recensione.


Titolo: Zoo
Autore: Paola Barbato
Editore: Piemme
Prezzo cartaceo: €18.50
Prezzo ebook: €9.99
Pagine: 448
Genere: Thriller suspense 

TRAMA

Immagina di risvegliarti da una notte senza sogni e di ritrovarti sdraiata su una superficie fredda e dura, i vestiti del giorno prima ancora indosso e nessun ricordo delle tue ultime ore. Intorno a te solo un buio spesso a cui lentamente lo sguardo si abitua. Cominci a intravedere delle sbarre alla tua sinistra. Non può che essere un incubo, tra poco sarai nella tua stanza, avvolta nelle soffici lenzuola di casa e la vita riprenderà come prima. Questo non è ciò che accade ad Anna, che in quella gabbia, tra quelle sbarre, in un capannone pieno di gabbie simili alla sua e di persone come lei, si risveglia per davvero. Da quell'istante inizia una lotta contro chiunque l'abbia presa, una guerra impari perché Anna non ha altre armi che la sua rabbia e la nudità a cui a poco a poco è stata costretta per combattere contro chi detiene il potere, qualcuno che nessuno ha mai visto, ma la cui presenza si avverte in ogni centimetro di quel luogo spaventoso, di giorno e di notte. Spetterà a lei, circondata da persone diversissime, alcune rese folli dal macabro gioco, altre succubi di un "Lui" dai tratti sempre meno sfumati, decidere se giocare o lasciarsi morire.

RECENSIONE

Non avevo mai letto nulla di quest’autrice italiana, ma la trama di questo suo nuovo romanzo mi ronzava in testa in continuazione e la sua copertina mi appariva sempre sui social. Così ho deciso di leggerlo, chi non darebbe una chance a un romanzo con una sinossi del genere? Devo dirvi però che mentre leggevo “Zoo” sono rimasta più volte stupita e ho avuto anche difficoltà nel portare a termine la lettura, ma ora vi spiego perché.

Fede e fiabe le erano sempre state refrattarie, i sentito dire non le bastavano, le cose riportate nemmeno.

Un thriller di questo tipo, con una protagonista di nome Anna che si ritrova rinchiusa in un carrozzone per gli animali dello zoo, costretta ad affrontare un gioco macabro con un rapitore sconosciuto, circondata da altre persone che si ritrovano nella sua stessa situazione, come può non attirare l’attenzione di un vero amante di questo genere? Di fatti è quello che è successo a me, peccato però che il tutto sia stato davvero pesante e a tratti anche raccapricciante. Ebbene sì, purtroppo la superficialità della nostra Anna, il suo modo di sentirsi sempre superiore agli altri - nonostante il suo essere comunque rinchiusa in una gabbia - sono riusciti solo a farmela odiare dall’inizio alla fine e vi dirò di più: ho tifato sempre per il rapitore.  

Era sul marciapiede, il cellulare in mano, un vestito verde, una vita monotona e priva di mostri che saltano fuori da sotto la faccia. E non si sa come l’aveva presa.

Inizialmente questa storia mi aveva anche presa poiché mi piaceva l’intraprendenza di Anna, il suo non perdersi d’animo anche davanti a situazioni disumane, però a un certo punto è come se le circostanze si fossero capovolte e il cattivo della storia non fosse stato più il rapitore, bensì la nostra protagonista. Anna si trasforma, si abbassa a vivere momenti terribili e agghiaccianti, pur di avere un potere nei confronti delle altre persone che sono state gettate, proprio come lei, in un carrozzone. Avrei accettato questa cosa solo per qualche capitolo, ma questo suo modo di fare si è protratto per la maggior parte del racconto, facendomi venire voglia di prendere il romanzo e gettarlo direttamente dalla finestra. Gli altri personaggi della storia invece mi sono piaciuti, sono stati ben caratterizzati e durante la lettura si avrà la possibilità di conoscerli per quello che realmente sono.

Come ci vieni a patti, con un malvagio?

Ad una protagonista che non entra di certo in empatia col lettore si aggiungono un susseguirsi di scene che inevitabilmente si ripetono. Ovviamente trovandoci in un capannone, all’interno di una gabbia, quello che l’autrice racconta gira quasi sempre attorno alle solite cose, ma avrei preferito qualche elemento diverso che avrebbe dato maggiore colore alla storia. Purtroppo togliendo l’inizio, il finale e qualche colpo di scena all’interno della storia, ho trovato il resto decisamente troppo monotono.

Ero un passo dietro di te, per giorni e settimane, e non te ne sei mai accorta perché nella tua visione miope ed egocentrica del mondo le persone come me non esistono.

“Zoo” è un romanzo che a mio avviso o piace o non piace, non ci sono purtroppo vie di mezzo. Lo dico anche perché la storia che viene raccontata è sicuramente forte, non tanto per le scene in sé quanto più per il linguaggio che l’autrice utilizza per tutto il romanzo. Il suo è un modo di esprimersi che ho trovato a tratti volgare e troppo forte. Immagino abbia voluto utilizzare un lessico che rappresentasse a pieno come una persona davanti a situazioni del genere possa totalmente cambiare, facendo emergere la parte più buia di sé, arrivando quasi a impazzire. Nonostante questo però credo che si possa scegliere una via di mezzo, senza cadere troppo in un utilizzo continuo di vocaboli troppo volgari. Una cosa che ho apprezzato però è stata l’aver trovato anche il pensiero del rapitore oltre a ovviamente quello di Anna. Ha reso tutto ancora più spaventoso. 

Organizzarsi significava piegarsi a una routine. Piegarsi significava rassegnarsi. Rassegnarsi significava che Lui aveva vinto. 

Lettori, purtroppo e lo dico davvero a malincuore “Zoo” non mi è piaciuto, avrei davvero voluto che la protagonista riuscisse a cambiare e a piacermi, ma ahimè questo non è mai accaduto. Ovviamente è il mio pensiero personale, per questo non è detto che a voi questo romanzo non possa piacere. Se la trama vi ha incuriositi e se avete voglia di leggere un romanzo decisamente claustrofobico gettatevi nella lettura di questo libro e fatemi sapere cosa ne pensate, sono sempre curiosa di conoscere tutti i vostri pareri.

A presto,
Erica





1 commento:

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