"REGINA DI OSSA" DI ALISA KWITNEY - RECENSIONE

Buongiorno lettori,

Se siete degli amanti del genere gotico e avete riletto più di una volta Frankenstein di Mary Shelley, allora preparatevi perché oggi vi parlo del romanzo di Alisa Kwitney “Regina di ossa”, edito Giunti.

Titolo: Regina di ossa
Autore: Alisa Kwitney
Editore: Giunti
Prezzo cartaceo: €16,00
Prezzo ebook: €9,99
Pagine: 336
Genere: Fantasy/New adult


TRAMA

Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Vittoria.

RECENSIONE

Ero molto curiosa di leggere un fantasy che non parlasse di personaggi con incredibili superpoteri e che non avesse protagonisti provenienti da mondi lontani, bensì volevo qualcosa di diverso, di singolare. Proprio per questo motivo avevo in serbo altissime aspettative per questo romanzo, ma ahimè alcune sono state pienamente deluse. 


A parte il fatto che non sono un uomo. Era così facile dimenticare che adesso era un mostro.

La storia che l’autrice ci racconta è ambientata nel lontano ‘900 in Inghilterra, precisamente nella migliore università di medicina del paese e la nostra protagonista Elizabeth comincia il suo primo anno proprio qui, per realizzare il suo più grande sogno: diventare medico. È una tipa tosta, che non ha paura di vivere in un ambiente prettamente maschile, intelligente e senza tanti peli sulla lingua. Scoprirà però che a Ingold nulla è come sembra e che sotto a quella facciata di perfezione si nascondono segreti e intrighi che metteranno a dura prova il suo coraggio. Ebbene sì, perché in questo luogo sono presenti anche i bio-meccanici, cioè persone che hanno perso la vita ma che grazie ad alcuni medici sono state riportate indietro, un po’ come il nostro vecchio e caro Frankenstein! Ad un certo punto infatti, la nostra eroina conoscerà Victor, un bio-meccanico che però risulta essere totalmente diverso dagli altri suoi simili. Il nostro protagonista infatti ha dei ricordi legati al suo passato, prova sentimenti e sensazioni che gli altri bio-meccanici non provano. Insieme a lui Elizabeth cercherà di scoprire la verità sul passato di Victor e rivelare gli agghiaccianti retroscena celati dietro alla prestigiosa università.


Lui non era solo Victor, un ex studente di medicina. Poteva sentire di essere lui, poteva avere il suo nome e assomigliargli, in superficie, ma in realtà era qualcosa di nuovo e strano, un amalgama di carne e metallo, di studente e criminale, di bene e male.

“Regina di ossa” è un romanzo dalla trama molto accattivante e il mix romance/mistery attira inevitabilmente l’attenzione del lettore. Purtroppo però il tutto non è riuscito a entusiasmarmi, a coinvolgermi pienamente. Ho amato sicuramente tutti i dettagli che la Kwitney descrive nel romanzo, luoghi gotici che risultano chiari e facilmente immaginabili. Ho apprezzato moltissimo anche che l’autrice abbia reso netto il divario che c’era ai tempi tra uomo e donna e soprattutto come non venisse considerata la donna e la sua intelligenza di fronte agli uomini. Elizabeth ha una marcia in più che la rende una protagonista amabile, infatti riesce a entrare immediatamente in empatia con il lettore, che la segue e comincia a tifare per lei fino alla fine della storia.

Ricordò di quando suo padre le diceva che, nella sua esperienza, la rabbia era per lo più un modo per nascondere la paura o il senso di colpa, se non il prodotto rappreso di un affetto inacidito.

Purtroppo però di fronte a questi pregi ci sono anche diversi difetti. Il primo fra tutti è il ritmo del racconto, che ho trovato a tratti lento e noioso e che mi ha portata a perdere più volte il filo del discorso. La storia poi, che inizialmente aveva un bel potenziale, è andata a ingarbugliarsi in una situazione che a mio parere è stata veramente esagerata e oserei dire assurda. Ho trovato più forte la parte romance di quella fantasy ed è stato un vero peccato, poiché a mio avviso l’autrice si sarebbe dovuta concentrare solo su determinati aspetti, tralasciando quelli più inutili e questo avrebbe dato alla storia maggiore grinta, quella che le serviva per essere apprezzata totalmente.

Non era perfetto come Byram, forse, ma in un certo senso era più... più qualcosa. Qualcosa che le toglieva il respiro dal nervosismo. 

Ovviamente il mio pensiero non deve fermare voi mangiatori di storie; infatti penso comunque che “Regina di ossa” sia un romanzo carino, da leggere in queste ultime giornate d’estate. Anche perché se amate lo stile gotico, davanti ad una rivisitazione di Frankestein solo un pazzo potrebbe decidere di non dare una chance al romanzo. 

A presto,
Erica





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