"LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO" DI JACK KETCHUM - RECENSIONE

Buongiorno lettori e lettrici!

Dopo una settimana di relax che mi ha permesso di recuperare diverse letture che avevo in arretrato, finalmente oggi vi parlo di un romanzo probabilmente a molti sconosciuto, ma che sono convinta possa piacere agli amanti del genere thriller suspense. Si tratta de “La ragazza della porta accanto” di Jack Ketchum edito Gargoyle Books.

Titolo: La ragazza della porta accanto
Autore: Jack Ketchum
Editore: Gargoyle Books
Prezzo cartaceo: €17.00
Pagine: 288 
Genere: Thriller/Suspense 


TRAMA

America rurale, anni Cinquanta. David ha 12 anni e incarna il prototipo dell'adolescente medio. Frequenta gli altri ragazzi del vicinato e comincia a sviluppare un certo interesse per il sesso femminile. Quando le sorelle Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere nella casa accanto, David è felice dell'opportunità di ampliare il proprio giro di amicizie, anche se Meg, che incontra per prima, è un paio d'anni più grande. I genitori delle due ragazze sono rimasti uccisi in un incidente d'auto, e le sorelle Loughlin sono state affidate alla vicina di David, Ruth. Ma Ruth, in apparenza ottima madre di famiglia, nasconde una vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più violente e dolorose, poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche di cui David e gli altri ragazzi del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici inconsapevoli. La polizia non prende sul serio le denunce di Meg: l'unica speranza per lei e la sorella è nell'aiuto dell'amico David. Riuscirà a salvare le sorelle prima che sia troppo tardi?


RECENSIONE


Sono certa che a moltissimi di voi il nome Jack Ketchum non dica nulla, perché probabilmente non avete mai sentito parlare di questo autore. È senza dubbio uno scrittore che per la maggior parte del tempo è rimasto nell’ombra, senza che ci sia realmente un vero e proprio perché. Nella nota di Stephen King, che trovate in fondo al romanzo, ci viene detto che non vedremo mai un film della Disney basato su un romanzo di Ketchum e questo è decisamente vero. Per quale motivo vi chiederete voi? Perché i romanzi di questo autore sono crudi, reali, lontani anni luce dalle favole. “La ragazza della porta accanto” è tratto da una storia vera avvenuta nel Midwest molti anni fa. Vi devo quindi avvertire sin da subito che non è per niente un racconto all’acqua di rose, ma la sua storia vi colpirà come una schiaffo in pieno viso.

Il punto è che ci sono cose alle quali non si può girare intorno a vuoto. O le racconti o non le racconti.

Il nostro piccolo protagonista si chiama David ed è un bambino come molti, con le mani sempre sporche di terra e pieno di curiosità. È circondato dal suo gruppo di amici e passa le giornate a giocare senza alcun pensiero. Tutta questa serenità però viene a mancare nel momento in cui giungono nella casa accanto alla sua due sorelle: Susan e Meg. Sono due ragazzine orfane che sono state prese in affido dalla vicina di David, Ruth. La vita di sempre inizialmente sembra continuare senza intoppi, ma improvvisamente tutto cambia. Se dapprima infatti Ruth sembra la signora più dolce del mondo, la sua vera natura alla fine si presenta e quello che David si ritroverà a vivere sarà un vero e proprio incubo. 


Quel posto faceva paura. Era come se avessero costruito una prigione: non un rifugio in cui andare volontariamente per proteggersi da qualcosa fuori; ma un buco nero in cui costringere qualcosa dentro. 

“La ragazza della porta accanto” è scritto in modo molto deciso e a volte brutale, infatti ci si ritrova catapultati in situazioni che non vorremmo mai vivere o vedere, ma dalle quali non possiamo scappare se non quando inevitabilmente ci ritroviamo a chiudere il romanzo. Ho apprezzato la scelta di Ketchum nell’utilizzare come narratore un bambino, perché la sua ingenuità rende ancora più drammatica la storia. Non è il primo romanzo basato su una vicenda di cronaca nera che leggo, ma è sicuramente il primo in grado di stringermi lo stomaco in una morsa e a lasciarmi più volte incredula di fronte a molte situazioni che ci vengono raccontate.

Ricordo anche che pensai almeno non sono io.

Ketchum riesce realmente, senza mai inciampare, ad ambientare la storia negli anni Cinquanta ed è come se il lettore entrasse veramente in una macchina del tempo e vivesse quel periodo accanto a tutti i personaggi. A mio avviso è stata una scelta rischiosa, ma decisamente azzeccata.

Era come se ciò che stava succedendo fosse una sorta di temporale o un tramonto, una forza della natura, qualcosa che talvolta accade. Non aveva senso discutere degli acquazzoni estivi.

Se state cercando un romanzo impegnativo, duro ma non pesante, totalmente vero e per questo doloroso io vi consiglio assolutamente questa lettura. Sono consapevole che non sia un libro per tutti, soprattutto per quelli troppo sensibili o impressionabili, ma in ogni caso la storia è maledettamente reale e per questo deve arrivare all’attenzione di quante più persone possibili. Per voi, veri amanti di questo genere, sono certa che la penna di Ketchum non vi deluderà affatto, al contrario vi pentirete di non averlo scoperto prima.

Un abbraccio,
Erica



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