"LA CASA IN MEZZO AL MARE" DI MIQUEL REINA - RECENSIONE

Buongiorno lettori! Oggi vi parlerò di “La casa in mezzo al mare” di Miquel Reina, curiosi di saperne di più su questo romanzo edito Nord? Continuate a leggere...



Titolo: La casa in mezzo al mare
Autore: Miquel Reina
Prezzo cartaceo: € 16.90
Prezzo ebook: € 8.99
Editore: Nord
Pagine: 320
Genere: Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione: 17 maggio 2018

TRAMA

Sembrava una domenica di luglio radiosa come poche nell'isola di Brent, un remoto pezzo di roccia vulcanica circondato da un mare freddo e ostile. Invece, gradualmente, una densa coltre di nubi ha coperto il cielo e, all'improvviso, è scoppiato un acquazzone. Harold e Mary Rose Grapes sono barricati nella loro villetta gialla, a picco sulla scogliera più alta dell'isola. Sei mesi prima, hanno ricevuto un'ingiunzione di sfratto: per lo Stato quella casetta sulla falesia, in cui la coppia di pensionati ha vissuto per trentacinque anni, non è sicura e va abbattuta. L'indomani devono lasciarla e trasferirsi nell'angusta camera di una casa di riposo. Gli scatoloni non bastano a contenere i ricordi: quella casa è tutto ciò che li lega alla memoria del figlio, perso troppo presto, e ai sogni di gioventù cui hanno da tempo rinunciato, in favore di una vita tanto rassicurante quanto noiosa. Ma ecco che, durante la notte, avviene un fatto straordinario. Un fulmine colpisce la scogliera e crea profonde crepe nella roccia. E, con un tonfo, la casa scivola sul mare. È così che i Grapes diventano due naufraghi a bordo di una casa galleggiante. È così che ha inizio il loro viaggio alla deriva in un mare irto di pericoli. Per sopravvivere dovranno affrontare insieme le avversità quotidiane, dire addio ai fantasmi del passato e dimenticare i vecchi rimorsi. Come i più grandi avventurieri, impareranno che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni e che, a volte, è necessario perdersi per riuscire a ritrovarsi.

RECENSIONE


Le clavicole e le costole spuntavano sulla pelle traslucida, come fossili dissotterrati in un deserto di ematomi e graffi.

Quando ho scelto di leggere questo libro, mi aspettavo una specie di favola per adulti, sulla falsariga di Up, il cartone animato della Disney Pixar.

Questa lettura, tuttavia, è stata completamente diversa da quello che mi aspettavo: il romanzo è molto realistico e descrive attentamente, in maniera minuziosa e dettagliata tutti gli ostacoli e le peripezie che i due coniugi dovranno affrontare nel loro viaggio.

Mi ha molto colpito il fatto che le soluzioni che Harlod trova per affrontare gli imprevisti che dovranno fronteggiare, sono davvero molto intelligenti e di effettiva possibile riuscita, rispettando le leggi della fisica. È una storia che non lascia niente al caso e che anzi, pone sotto l’attenzione del lettore complicazioni che si potrebbero sottovalutare. Grazie a questa grande abilità dello scrittore, ci si sente realmente parte della storia, ci si estranea completamente e si entra nel modo di Harlod e di Mary Rose.

«La vita è un viaggio continuo. Viaggiamo da un luogo all’altro perché è ciò che rende diverso un pesce da un sasso, il moto dalla quiete, la luce dal buio, e la vita dalla morte.»

Il romanzo è scritto in terza persona, ma con i punti di vista alternati.
Lo stile usato da Reina è sublime, quasi poetico e il modo in cui riesce a descrivere i paesaggi e gli spettacoli della natura che Harlod e Mary Rose avranno la fortuna di incontrare nel loro cammino, è talmente vero, che credevo di averli anche io davanti agli occhi mentre leggevo.

L’ambientazione è sicuramente uno dei punti forti della storia: il panorama che accompagna tutta la narrazione è di una meraviglia indiscussa.

Entrambi i personaggi sono dilaniati da un passato che non riescono a lasciare andare, da ricordi che li intrappolano nella loro morsa senza permettere ad Harold e Rosy di assaporare la vita.

Durante il viaggio a bordo della loro casetta gialla, scopriranno il senso profondo della vita, lo scopo ultimo di ogni cosa, la magia della natura e il legame che unisce tutto con tutto, e si ritroveranno con loro stessi e con la consapevolezza che non è mai troppo tardi per scoprire il cammino giusto per noi stessi.

La narrazione è lenta e non ha un ritmo incalzante, ma non posso dire che sia un difetto, dal momento che è in sintonia con la spiritualità della storia e con il tempo necessario ad assaporare le verità a cui perveniamo faticosamente durante il corso di una vita.

Aga guardò Harold seria e abbozzò un debole sorriso. «Siamo tutti nomadi, signor Grapes.» Quella frase lo sconcertò. «Non sono le pareti e nemmeno un posto a fare una casa. Sono le nostre esperienze, le persone che incontriamo nel percorso e, soprattutto, il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La vita è movimento. Un equilibrio instabile che può mutare da un momento all’altro.»
Una storia che vi conquisterà e vi farà commuovere. Lasciatevi trascinare da questo viaggio mozzafiato!

Spero che la recensione vi sia stata utile e vi mando un bacione,

Marta





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