"VIAGGIO SENZA RITORNO" - IL DOCUMENTARIO DI ALBERTO ANGELA SULLA SHOAH


Buongiorno readers, come state?

Oggi sono qui nella rubrica Contenuti Extra, perchè ci tengo a parlarvi di un argomento che anche se non è strettamente correlato ai libri, trovo molto istruttivo e di grande importanza.

Il 27 gennaio è stata celebrata la Giornata della Memoria.

Nonostante il tempo passi e nonostante gli errori commessi nella storia dell’umanità dovrebbero essere consolidati e in un qualche modo sembrerebbe ovvio pensare che da questi errori le generazioni moderne avrebbero dovuto imparare qualcosa, penso che viviamo in un mondo che conserva ancora una fetta di individui abbietti che non ha chiaro il senso e il peso dei pensieri che porta avanti. Il razzismo e la discriminazione non possono essere alla base di una società, ma non possono neanche rivestirne un ruolo marginale perché pensare che la diversità sia un motivo di allontanamento anziché ragione di crescita, di rispetto e di condivisone è una visione primitiva e antiquata, che dovrebbe essere obsoleta, ma che in realtà è attuale e conclamata.

Per questo mi sembra ovvio che chi crede in questi filoni di pensiero, non abbia chiaro che cosa sia il razzismo e a che cosa possa portare. Non ha chiaro che un uomo, potenzialmente può essere un demonio, e se si nutre di odio e di cattiveria lo diventerà sicuramente anche in atto. L’umanità è il sentimento per eccellenza che dovrebbe appartenere all’essere umano, ma perché sia così è necessario che ci si alimenti di amore, di cultura e di istruzione. Non si può credere in qualcosa senza sapere DAVVERO che cosa si sta facendo.

Credo che un grande handicap della nostra società siano i programmi scolastici, che incentivano poco o quasi zero l’attenzione su certi eventi. Senza nulla togliere alla storia dei popoli della Mesopotamia, questa viene fatta ben tre volte. Prima alle elementari, poi alle medie e, alle superiori quando uno avrebbe la maturità per comprendere certi temi e per essere messo di fronte a determinate realtà, si ricomincia dalla Mesopotamia. E poi non c'è più tempo e quindi la Shoah viene quasi bypassata.

Si guardano gli eventi storici, le date salienti dell’ascesa di Hitler, e sì, sicuramente si parla dei campi di concentramento, ma è tutto troppo “analitico”. Nelle scuole bisognerebbe trasferire emotivamente, empaticamente quello che è stato fatto.
Oltretutto viviamo in una società e in una situazione politica che implicitamente non scoraggiano il razzismo. C’è troppa poca attenzione su questi argomenti, perché una persona giovane, molto lontana dal 1938, abbia la percezione della gravità di quello che è accaduto.

In merito a quello che ho appena detto, scrivo questo articolo per segnalarvi il documentario di Alberto Angela sulla Shoah.

Molti hanno dichiarato “Alberto Angela, la nuova moda”. Bè anche se così fosse, se la cultura diventa una moda ne abbiamo solo da guadagnarci. Alberto con i suoi documentari e le sue ricostruzioni riesce a mettere a disposizioni di tutti un sapere che a volte a scuola resta nascosto o che non viene approfondito.

Le sue ricostruzioni, a differenza di altri documentari, sono toccanti, crude e fortemente empatiche. 
Non si limita a narrare i fatti che sono avvenuti, ma vuole trasferire a chi guarda, l’infimità, la cattiveria che esseri umani come noi hanno dovuto subire, e che esseri umani come noi hanno inferto. Questo documentario mi ha scosso. Non è un programma facile da vedere, ma bisogna essere forti e guardarlo. Bisogna farlo per non dimenticare lo strazio che delle persone innocenti hanno dovuto sopportare, privati di ogni cosa, di ogni affetto, della propria dignità. Individui che sono stati soggetti ad atti di crudeltà oscena e gratuita.
Guardandolo ho provato vergogna per la mia di razza: la specie umana.

Diciamo no al razzismo per evitare che la storia si ripeta. Per evitare che un domani focolai sparsi di gente abbietta possano fare quello che ieri ha fatto Hitler.

Di seguito vi allego il link per vedere la puntata su RaiPaly.

Un caro saluto a tutti,

Marta

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