"MI VIVI DENTRO" DI ALESSANDRO MILAN - RECENSIONE

Buongiorno lettrici!

Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha commosso sin dalle prime pagine. Il 27 febbraio è uscito il romanzo di Alessandro Milan dal titolo "Mi vivi dentro". Vi consiglio di continuare a leggere la recensione, perché questa lettura è stata un colpo al cuore...


Titolo: Mi vivi dentro
Autore: Alessandro Milan
Editore: DeA Planeta Libri
Prezzo cartaceo: €17.00
Prezzo ebook: €8.99
Pagine: 260
Genere: Narrativa

TRAMA

Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui è appena arrivato e cerca di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due si scambiano per errore i cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi, e da un dialogo surreale nasce un invito al cinema, poi una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, ha i capelli biondi sparati, due occhioni azzurri che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra. Alessandro è scherzoso e un po' goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall'amore che presto li lega. E da lei impara, giorno dopo giorno, a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà, a capire il significato della resilienza. E così anni dopo, insieme, con il sorriso sulle labbra, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie. Senza arrendersi mai.

RECENSIONE

Questo romanzo mi è capitato tra le mani per puro caso. Continuavo a vedere la copertina praticamente ovunque, così dopo aver letto la trama, che è riuscita ad incuriosirmi, ho iniziato a leggere il libro dall'applicazione del kindle, sul cellulare. Già dalla terza pagina ero completamente in un mare di lacrime. La cosa pazzesca che mi è accaduta è stata scoprire durante la lettura che l'autore di "Mi vivi dentro" è il marito di Francesca Del Rosso, autrice del romanzo "Wondy" che lessi circa quattro anni fa, dopo aver visto una sua intervista alle "Invasioni Barbariche". 
Scoprire che questo romanzo racconta della malattia della Del Rosso che se l'è portata via, mi ha distrutta. Avevo deciso quattro anni fa di leggere "Wondy" perché mi aveva stupito la forza di quella piccola, grande donna che parlava della sua malattia e di come era riuscita a sconfiggerla. Diceva che tutte noi eravamo un po' Wondy, così coraggiose da riuscire a sconfiggere ogni male. Proprio quel brutto male non l'ha mai lasciata, nemmeno durante quella famosa intervista nella quale lei dispensava sorrisi a tutti, godendosi quel momento meraviglioso, fregandosene di quell'ospite che era sempre con lei.

La commozione è passata, si riprende il cammino. Sento che siamo ancora in quattro, in un certo senso. Cinque, se mettiamo la nostra gattina Zen. Ma il senso di vuoto, il suo peso specifico, talvolta è insopportabile. È come svegliarsi e scoprire di non avere più un braccio. Non c'è bisogno di guardarsi allo specchio per accorgersi che qualcosa non è più come prima. 

"Mi vivi dentro" racconta di due persone che si amano nonostante le difficoltà, dell'arrivo della malattia, del dolore che vivono giorno dopo giorno, della forza incredibile di questa meravigliosa donna e del suo addio. Ci racconta però anche la vita di Alessandro, dopo Francesca. Della sua famiglia, dei suoi due figli che si trovano senza la mamma, così piccoli, così indifesi.
Non è solo una lettura che vi commuoverà, poiché ci saranno momenti divertenti che faranno breccia nel vostro cuore, facendovi sorridere. È un romanzo che regala una grande lezione di vita. Ci spiega quanto questa possa essere preziosa e quanto, nonostante il brutto male, Francesca sia riuscita a godersela, a raggiungere obiettivi importanti e soprattutto quanto sia stata forte anche per le persone che le sono state vicino. 


"Io non sarò mai la mia malattia" diceva Francesca. Era il suo urlo di rabbia contro il tumore, era il motivo che la spingeva a mettere su il suo bel musino di tolla e a parlarne con il sorriso sulle labbra. Questa invece è, oggi, la mia debolezza più grande. Quella malattia che lei, anche se in modo tragico, alla fine ha messo via, per me è ancora una ferita aperta. E come tutte le ferite, brucia.
Dalle pagine del romanzo, scritto in modo vero senza tante giri di parole, come vera era la malattia di Francesca, traspare a tratti la difficoltà di Alessandro nel gestire la situazione. Si sente impotente davanti a questo mostro che vorrebbe sconfiggere, ma che non può e che sta portando via la donna della sua vita. Cerca di essere coraggioso, di farla sorridere e di regalarle momenti che porterà sempre con sé, ma non è sempre facile e molte volte si fa schiacciare dal peso della situazione che sta vivendo ogni giorno da parecchi anni. Quello che mi è chiaro, dopo la lettura, è che rimane comunque un grande uomo per una grande donna.

Ho amato ogni pagina di questo libro, ogni passo divertente e non, ogni emozione che l'autore trasmette aprendo il suo cuore a noi lettori.
Io vi consiglio questo romanzo, perché è una storia toccante e sicuramente con un certo peso, ma sono quelle storie vere che rimangono impresse nel nostro cuore. Ci fa guardare il mondo con occhi diversi e ci fa sentire stupidi davanti a problemi che, in confronto a una malattia del genere, non sono niente. Ci insegna a vivere a pieno la vita, nonostante le difficoltà e le numerose sfaccettature non sempre piacevoli, perché la vita è una e di questa ne dobbiamo avere cura. 
Francesca ha ragione, noi siamo tutte un po' Wondy, non dimentichiamocelo mai!

Un bacione grande, 
Erica




    


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